“E’ singolare che a fronte di un’adesione del 100% allo sciopero dei lavoratori del reparto di stampaggio dello stabilimento Fca di Pomigliano, il coordinatore nazionale della Fim piuttosto che interloquire con quei lavoratori, compresi i suoi iscritti, sferri un duro attacco alla Fiom accusandola di populismo, di interesse politico e addirittura di voler mettere in discussione gli investimenti.
I lavoratori di Pomigliano hanno deciso di scioperare perché l’azienda in applicazione del CCSL è passata a 18 turni, senza un confronto, e nonostante l’utilizzo della cassa integrazione nello stabilimento. Questo comporterà che i lavoratori per alcuni giorni al mese sono in cassa, pur dovendo lavorare alcuni sabati e alcune domeniche al mese. La Fiom continua ad essere disponibile e sollecita la direzione aziendale ad aprire un tavolo di confronto per trovare le soluzioni condivise per far fronte ai picchi produttivi.
Quindi i lavoratori stanno scioperando non contro il lavoro ma per lavorare visto che è dal 2010 che i sindacati firmatari spiegano che il sacrificio del contratto sarebbe stato ripagato da produzioni e assunzioni. Siamo nel 2019 e a settembre bisognerà trovare nuove soluzioni perché i lavori per il lancio del nuovo modello Alfa non sono ancora partiti. Non è certo colpa dei lavoratori il ritardo sulla produzione di auto elettriche e ibride.
Ogni organizzazione sindacale dovrebbe rispettare sempre la decisione dei lavoratori, quando questi decidono di esercitare il diritto costituzionale allo sciopero, mettendo in discussione una parte consistente di un salario già falcidiato dalla cassa integrazione.
La pratica dell’ascolto, della partecipazione e della scelta democratica di proclamare lo sciopero Fim, Fiom e Uilm la utilizzano in tutte le aziende, e questo consente un agire unitario tra i metalmeccanici. L’unica eccezione è Fca! E’ paradossale che altri sindacati assumano posizioni e valutazioni sullo sciopero, sugli effetti e sulle conseguenze che normalmente sono prerogative delle direzioni aziendali.
La Fiom non è contro il Sud ma non vuole lavoratori e cittadini sudditi. Siamo meridionali non sudditi. Oggi Fca dovrebbe sedere ad un tavolo nazionale per trovare soluzioni di rilancio produttivo e occupazionale, visto che sono in cassa integrazione tutti gli stabilimenti da Torino a Pomigliano”.
Lo dichiara in una nota Rosario Rappa, segretario generale della Fiom di Napoli.
Napoli, 3 marzo 2019