Al debutto come amministratore delegato del Gruppo Fca, Mike Manley ha comunicato un 2018 fino ad ora più difficile del previsto dal punto di vista finanziario – nonostante la conferma dell'azzeramento del debito – tagliando le stime di ricavi ed ebit. Una revisione che i mercati hanno accolto in maniera inequivocabile, con il titolo Fca che ha perso oltre il 15% del valore.
Delusione anche sul versante Maserati, con un pesante secondo trimestre dovuto alla flessione delle vendite in Cina – mercato cui il gruppo guarda in maniera importante – del 65%.
Per Michele De Palma, responsabile Fiom per il settore automotive, “le comunicazioni sulla trimestrale dell’amministratore delegato di Fca sull’andamento del Gruppo e la reazione dei mercati finanziari, nonostante la conferma del piano strategico del 1° giugno, ci mettono in allarme”.
“Il trend positivo dei dati finanziari – continua – s’interrompe nel momento più importante per i lavoratori degli stabilimenti italiani: quello della quantificazione degli investimenti per tradurre il piano strategico in piano industriale.”
“È importante che Fca apra una stagione di confronto sul programma di implementazione dei nuovi modelli e delle nuove motorizzazioni per la piena occupazione dei lavoratori. È necessario un confronto sul futuro delle produzioni Maserati, visti i problemi, Alfa e Jeep a partire da Mirafiori e Pomigliano, e della transizione dalle motorizzazioni Diesel a quelle ibride ed elettriche salvaguardando l’occupazione.”
“Il mondo della mobilità – conclude De Palma – è attraversato da cambiamenti enormi. È necessario che con Fca, a partire dalla proprietà, governo e gli altri sindacati si realizzi un piano di rilancio della produzione dell’auto e della mobilità in Italia.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 25 luglio 2018