Protocollo d'intesa Inail e Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica e Assistal sullo sviluppo della sicurezza sul lavoro nel settore metalmeccanico
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Testo del Protocollo di intesa firmato l'8 giugno tra l'Inail e Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica e Assistal con l'intento di sviluppare la cultura della sicurezza sul lavoro individuando attività e progetti volti alla riduzione degli eventi infortunistici e delle malattie professionali nel settore metalmeccanico.
Tale Protocollo firmato dai Segretari Generali di Fim, Fiom, Uilm, dai Presidenti di Federmeccanica e Assistal e dal Presidente dell'Inail in occasione “dell'Evento” tenutosi a Firenze, individuerà piani di lavoro che saranno sviluppati all'interno della Commissione paritetica nazionale salute e sicurezza, come definita dal CCNL e convenuti con l'Inail: progettazione di piani formativi, individuazione e diffusione di buone pratiche presenti in alcune imprese, elaborazione di un modello unico e condiviso finalizzato alla mappatura dei quali incidenti, definizione di uno studio medico statistico per la conoscenza dell'incidenza infortunistica e delle malattie professionali nel settore metalmeccanico.
Il Protocollo non deve essere inteso come lo strumento operativo che determinerà un cambiamento rapido e positivo della drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori metalmeccanici
ma come una ulteriore possibilità che abbiamo, per poter migliorare le nostre azioni per la sicurezza lavorativa con il contributo anche delle associazioni delle imprese e dell'Inail. Il lavoro della Commissione nazionale nei prossimi mesi sarà quello di identificare puntualmente gli elementi che daranno concretezza e sostanza al Protocollo.
Perdurando la drammatica successione di infortuni gravi e mortali e aumentando il numero delle malattie determinate dalle attività lavorative, c'è la necessità di intensificare l'impegno, laddove la magistratura individua responsabilità individuali e/o aziendali, che la Fiom si costituisca sempre in giudizio.
La nostra costituzione in giudizio non deve avvenire solo perchè esiste una delibera del Comitato Centrale del febbraio 2008 che dopo la tragedia della Thyssen decise in tal senso, ma perchè la costituzione in giudizio della Fiom, anche in assenza di quella dei famigliari del lavoratore coinvolto, determina che una eventuale condanna sia effettiva e questo assume un grande valore nel sollecitare comportamenti corretti da parte delle imprese.
Per questo motivo d'intesa con la Segretaria Generale stiamo lavorando per costituire nazionalmente un “pool” di avvocati e medici, in qualità di periti, che possano sostenere la costituzione in giudizio della Fiom in tutti i territori, superando così le difficoltà che di volta in volta emergono.
Per questo motivo chiedo a tutte le Segreterie territoriali e regionali a fronte di infortuni gravi e mortali di comunicarmi immediatamente se ci sono le condizioni per la costituzione o se c'è bisogno del sostegno del “pool” nazionale.