L'accordo, che trova il riferimento legislativo nella Legge 81/2017, prevede che a partire dal prossimo settembre, e per tre mesi, la sperimentazione interesserà dipendenti – che chiaramente svolgano attività eseguibili da remoto – non in prova, su base volontaria di una parte delle famiglie professionali presenti nel gruppo.
“Siamo convinti – dichiara Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom del Gruppo Ansaldo Sts – che attraverso la buona contrattazione sia sempre possibile migliorare la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo smart working è uno strumento che, se ben utilizzato, può sicuramente favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle persone, senza penalizzare la produttività dell'azienda.”
“Questa prima fase sperimentale – continua – servirà sicuramente a verificare quali spazi possa avere questa tipologia di lavoro. Alla fine di questo periodo, in caso di valutazione positiva delle parti, l'accordo diventerà definitivo e uno dei prossimi obiettivi sarà l'allargamento della platea e dei giorni di utilizzo dello smart working.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 6 giugno 2018
Smart working. Si comincia a sperimentare
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