“Oggi sono usciti articoli di stampa sulla tragedia dei primi giorni dell’anno alla Lamina Spa. Pur ritenendo importante mantenere alta l’attenzione su vicende come quella, pensiamo sia molto grave che prima della conclusione delle indagini e dell’eventuale accertamento di responsabilità siano stati pubblicati resoconti parziali e non documentati delle indagini stesse, da cui emergerebbe che le responsabilità della strage avvenuta il 16 gennaio 2018 sarebbero ascrivibili ai lavoratori.
Chiediamo un intervento immediato e deciso della Procura della Repubblica di Milano per accertare chi ha diffuso queste notizie e perché.
Rispetto al merito di quanto pubblicato, vogliamo ricordare che la responsabilità del rispetto delle norme che garantiscono la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è sempre e comunque del datore di lavoro. E’ troppo semplice scaricare la colpa sui lavoratori, i cui comportamenti sono quasi sempre conseguenti alla formazione e alle informazioni fornite dall’azienda.
Alla Lamina c’era stata una corretta valutazione dei rischi connessi alle lavorazioni, come previsto dalla legge? I lavoratori erano stati formati correttamente rispetto alle procedure da seguire? L’elettricista della ditta esterna era stato a sua volta formato?
Per rispondere anche a queste domande e prima di addossare qualsiasi responsabilità, è necessario attendere la conclusione del lavoro degli inquirenti. La Fiom è da sempre in prima linea nell'azione di contrasto degli infortuni sul lavoro e nell'individuazione delle cause, ma riteniamo che non sia consentito a nessuno speculare su una vicenda così tragica, facendo circolare ricostruzioni parziali: il nostro pensiero va in particolare ai familiari delle vittime, che hanno il diritto di conoscere la verità su quanto accaduto senza spettacolarizzazioni e sensazionalismi prima della conclusione delle indagini.”
Dichiarazione di Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano
Ufficio stampa Fiom Milano
Milano, 20 marzo 2018
Tragedia alla Lamina Spa: “no alle illazioni su presunte responsabilità ad inchiesta ancora in corso. I lavoratori e i familiari delle vittime meritano rispetto”
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