Sabato, 23 Novembre 2024

Cessione ramo d’azienda Dxc - business remote solution: operazione senza sostenibilità e autonomia industriale

 

Il 14 febbraio, come annunciato nel precedente comunicato, si è svolto presso la sede di Confindustria di Bari l’incontro tra le OO.SS., il Coordinamento Nazionale RSU ES Italia, Enterprise Services Italia rappresentata dal direttore HR e dal responsabile relazioni industriali e Business Remote Solution Italia rappresentata dall’Amministratore della società Ruggero Fortis e dalla responsabile HR e dal responsabile relazioni industriali.

Durante l’incontro che si è svolto nelle more della procedura ex art.47, Enterprise Services Italia ha ribadito di essere arrivata a maturare la volontà di cedere il ramo d’azienda relativo al Service Desk in ragione della valutazione del valore non strategico di queste attività da parte di ES Italia.

Alla semplice e lapidaria considerazione di ES Italia è seguita la presentazione di Business Remote Solution Italia ha illustrato il contesto societario della controllante Solution 30 Italia visto che BRS è una società neo-costituenda creata appositamente per accogliere personale e attività in virtù della cessione in corso.

La controllante è una società nata nel 2003, parte di una multinazionale che fattura circa 270k di €, con sede in Lussemburgo e opera in Francia, Germania, Spagna e Italia. I dipendenti sono circa 4000 in tutta Europa ai quali se ne aggiungono circa altri 1000 in sedi presso le quali sono allocate attività in siti low cost quali Marocco, Polonia, Moldavia e Romania che consentono un mix labor che l’azienda dichiara di utilizzare per rendere bilanciati i propri costi. E’ apparso quindi evidente alle Rappresentanze Sindacali che la tematica del best shoring si profila all’orizzonte anche di questo soggetto industriale.

Così come è apparso evidente che la parte italiana rappresenta il 10% del giro di affari della multinazionale e conta circa 400 dipendenti allocati in 14 società controllate e con 100-150 di questi dipendenti già allocati in servizi di Service Desk ma su clienti medi e con contratti diversi dal metalmeccanico.

In termini di sostenibilità industriale della operazione l’AD di BRS Italia ha dichiarato che la neo-costituenda avrebbe il compito di sviluppare le attività di offerta Service Desk su clienti di scala enterprise, in un’ottica che ad ora è fondata sulla sola partnership con ES attraverso un contratto di servizi quinquennale. Tuttavia BRS si impegnerà allo sviluppo del business locale anche tramite la creazione all’interno di Business Remote Solution Italia di un team di formatori da selezionare nel personale acquisito che possa mettere a disposizione queste prestazioni all’interno di tutto il gruppo anche a livello EMEA.

L’azienda dichiara la volontà di voler procedere immediatamente attraverso una società esterna qualificata alla mappatura delle competenze e delle aspirazioni del personale acquisito, di voler effettuare 10 giorni di formazione individuale nel primo anno e di voler aprire percorsi di job posting verso le altre società del gruppo. Le Rappresentanze Sindacali hanno immediatamente posto al tavolo le potenziali criticità sulle modalità di gestione di questa mobilità interna che non può essere quello del licenziamento e riassunzione.

Il responsabile delle relazioni industriali di BRS nel descrivere il piano di integrazione del personale ES nella new-co dichiara altresì che la sede di lavoro sarà mantenuta così come i trattamenti individuali e collettivi in essere anche se dichiara di non avere nessuna volontà al momento poter dichiarare la volontà di rinnovarli a scadenza lasciando intravedere alle OO.SS. che il tema di allineamento dei costi del personale provenienza ES rispetto alle esigenze della neo costituenda debba avvenire anche attraverso la cessazione della contrattazione di secondo livello.

Su questo punto BRS Italia esplicita in continuità con quanto annunciato nell’apertura della procedura di avere necessità per gestire il primo anno di avvio delle attività di procedere con la stipula di un accordo di solidarietà per un anno e per le stesse percentuali applicate oggi in ES.

Alle OO.SS. e al Coordinamento è parso evidente che per le informazioni ricevute che l’operazione annunciata appaia priva di solidità e certezze, seppur apprezzando gli intenti positivi e di sviluppo annunciati da BRS Italia, così come l’attenzione per la formazione tuttavia è parso chiaro che la società acquirente non abbia autonomia industriale per sviluppare e investire sul ramo che si appresta ad acquisire. Se da un lato infatti rimane legata esclusivamente al contratto di servizi stipulato con ES e ad i rischi industriali che questo presenta dall’altro non pare cercare soluzioni di bilanciamento al proprio interno.

Nei limiti di un tale approccio non stupisce che BRS abbiamo indicato già nella procedura e posto insistentemente al tavolo la ricerca di un pre-affidamento con le OO.SS. richiedendo al Sindacato e ai lavoratori di farsi carico anche nel nuovo corso aziendale di una crisi che sarà solo mantenuta nel passaggio da una società alla nuova, accedendo agli ammortizzatori sociali come leva per traghettare il primo anno di avvio delle attività.

E’ elemento di grande turbamento apprendere che la cessione quindi non si presenta come un’operazione che presenti in se elementi di rassicurazione e sostenibilità, nemmeno a breve termine e le Organizzazioni Sindacali non hanno che potuto esprimere un giudizio negativo e l’impossibilità ad addivenire ad un accordo stante le informazioni ricevute.

Le OO.SS. nazionali hanno chiesto che il confronto sull’art 47 procedesse nelle more e nei tempi delle procedure per poter ricevere integrazioni al Piano Industriale che potessero in qualche modo rispondere agli interrogativi aperti e alle preoccupazioni sul passaggio, anche spostando il confronto al Mise in natura delle dichiarazioni rese da BRS, tuttavia BRS Italia ha dichiarato di non essere in condizione di aggiungere nessun elemento aggiuntivo di rassicurazione e pertanto di non ritenere utile proseguire il confronto e che invierà il giorno 23 febbraio una lettera di esperita procedura non intendendo prima riconvocare il confronto con le OO.SS che hanno appreso con non poca incomprensione il rifiuto a proseguire il confronto sulla cessione di ramo d’azienda come presso la sede istituzionale del MISE.

Tuttavia le OO.SS hanno a questo punto chiesto e ottenuto che il confronto si avvii con la costituenda Business Remote Solution Italia al fine di chiarire tutti i punti che il piano industriale e il passaggio hanno aperto al fine di avviare un sistema di relazioni sindacali tra le parti che possa essere garanzia rispetto a tutte le questioni che riguarderanno il futuro delle colleghe e dei colleghi che passeranno nella nuova società.

Le parti si sono date affidamento in questo senso calendarizzando per il 26 febbraio alle ore 10 a Roma per l’avvio del confronto.

Le OO.SS intendono altresì proseguire il confronto anche con ES Italia in merito all’operazione industriale e alle responsabilità che ha nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori posti in cessione e alle eventuali garanzie poste in atto all’operazione in merito anche all’accordo di servizi quinquennale.

pclass="western">A breve saranno indette le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti dall’operazione dei quali rimaniamo a completa disposizione.</p> <p class="western">" lato del tavolo è stato altresì fissato per il prossimo lunedì 19 febbraio l’avvio della trattativa sulla procedura NASPI aperta dall’azienda sulla quale terremo tutte e tutti aggiornati.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali</p> <p> </p> <p class="western">Roma, 19 febbraio 2018

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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