“Utile raddoppiato e debito dimezzato per management e proprietà mentre alla realizzazione del piano industriale mancano i modelli Alfa e Maserati che avrebbero dovuto garantire la fine degli ammortizzatori sociali e la rioccupazione a partire da Mirafiori e Pomigliano, fino a tutti altri stabilimenti come Melfi e Cassino dove aumentano le fermate e le conseguenza negative su riflettono sull’indotto.
L’obiettivo di 400.000 vetture Alfa è ancora lontano. La riduzione del debito e il raddoppio degli utili devono essere investiti sulla ricerca e sviluppo a partire dagli enti centrali, per i nuovi modelli per completare la gamma e produrre auto ibride ed elettriche perché altrimenti oltre a non esser presenti su segmenti di mercato in espansione e fa correre il rischio di multe in Europa.
I lavoratori degli stabilimenti italiani hanno il diritto al lavoro, è necessario, alla luce dei risultati economici e finanziari, far partire subito un confronto tra Governo, impresa, sindacati”.
Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 25 gennaio 2018