Ciò che è accaduto alla Belleli di Mantova nei giorni scorsi è sorprendente e sconcertante: mentre nel Contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici – recentemente firmato – a proposito di sicurezza sul lavoro si individuano e si condividono, in maniera totalmente innovativa, procedure d'informazione e confronto con i delegati Rls, proprio sui mancati infortuni, nell'azienda di Mantova la direzione il 20 luglio ha sospeso per due giorni un delegato della Fiom componente della Rsu e Rls perché lo scorso 6 luglio non era rientrato al reparto dopo aver segnalato la possibile rottura del pistone del sollevamento del braccio del carroponte, rottura che è poi puntualmente avvenuta, per fortuna senza conseguenze.
Il Contratto collettivo nazionale metalmeccanico, firmato da Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica/Confindustria, in vigore dal primo gennaio, con intelligenza individua come causa predominante degli infortuni che continuano a non diminuire nel settore industriale, il fatto che nelle aziende non c'è stata finora la pratica del confronto continuo tra direzioni e Rls sui mancati infortuni e sugli incidenti. I mancati infortuni sono il segnale che può determinarsi un infortunio perloppiù per la mancanza di corrette procedure di sicurezza o per una manutenzione mal fatta o non fatta affatto alle macchine con le quali si lavora.
La firma del Contratto collettivo non è filosofia ma un concreto atto che impegna al rispetto di ciò che si è condiviso tutti gli iscritti al sindacato ma anche tutte le imprese.
E intendiamo farlo valere con tutti gli strumenti e in tutte le sedi appropriate.
Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 21 luglio 2017