L'intesa raggiunta ieri tra Fca, Cnhi e Fim, Uilm, Fismic, Aqcf e Uglm - escludendo la Fiom dal confronto negoziale - ha ratificato la posizione aziendale sulla retribuzione dei lavoratori in somministrazione.
"Con questa intesa il 'Contratto Fiat' - ha dichiarato Michele De Palma, responsabile Fiom del settore automotive - è stato peggiorato. Azienda e sindacati firmatari hanno sancito che il lavoratore in somministrazione continuerà ad avere una retribuzione inferiore rispetto agli altri lavoratori pur avendo le stesse mansioni e facendo lo stesso lavoro. La Fiom aveva già a febbraio sollevato il problema, ieri la conferma che il premio e il bonus non saranno erogati ai lavoratori in somministrazione allo stesso modo ai dipendenti di Fca e Cnhi.
Inoltre, in Fca e Marelli non sarà colmata nemmeno la differenza di retribuzione derivante dall'inquadramento."
"Un'intesa - continua - che deroga il diritto alla parità di trattamento economico definita dal Contratto Nazionale delle Agenzie, dalle direttive europee e dalle Leggi del nostro Paese. Per la Fiom è inaccettabile un accordo che sancisce per i lavoratori in somministrazione l'esclusione da una parte importante della retribuzione. Che la direzione aziendale volesse dividere i lavoratori, imponendo diritti e salario diseguali a parità di mansione, era chiaro con il CCSL, ma peggiorarlo in questo modo è un danno per tutti i lavoratori."
"Come per il Contratto nazionale della Federmeccanica - conclude De Palma - sul salario c'è la necessità di una iniziativa unitaria per una paga base uguale per tutti e medesima retribuzione a parità di mansione."
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 16 giugno 2016