Si è tenuto oggi a Palazzo Chigi un incontro sulla vertenza Alcoa alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio De Vincenti, del viceministro allo Sviluppo economico Bellanova, del presidente della Regione Sardegna Pigliaru e dei rappresentanti nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm.
“Si è trattato dell'ennesimo incontro interlocutorio – ha dichiarato Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom – finito con la decisione di convocare un'altra riunione. Ma non è pensabile che di riunione in riunione si arrivi a dicembre, quando scadranno gli ammortizzatori sociali per il primo gruppo di lavoratori, mentre stanno già scadendo quelli per l'indotto.”
“I lavoratori di Alcoa in cassa integrazione – ha continuato – sono 436; un terzo perderà l'assegno a dicembre, un terzo l'anno prossimo e un terzo a fine 2017; a questi lavoratori si aggiungono i circa 400 dell'indotto. Il punto è che ad oggi non c'è una soluzione, mentre serve una proposta definitiva in tempi rapidi per far ripartire lo stabilimento.”
“Valutiamo positivamente l'impegno assunto dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda – ha concluso Rappa – di gestire in prima persona la vertenza riconvocando le parti entro 15 giorni, dopo aver incontrato personalmente i vertici di Glencore a cui chiederà in via ultimativa, sulla base delle nuove condizioni sui costi dell'energia, la disponibilità di rilevare e far ripartire lo smelter di Portovesme.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 1° giugno 2016