Si è tenuto oggi, presso il ministero dello Sviluppo economico, un incontro per affrontare la vertenza dello stabilimento ex Alstom di Sesto San Giovanni, acquisito lo scorso anno da General Electric la quale, a gennaio scorso, ha dichiarato 236 esuberi.
Una riunione – in cui, oltre al Governo, erano presenti i rappresentanti del management di ex Alstom di Sesto e un rappresentante della multinazionale General Electric, le Istituzioni locali e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e le Rsu che ha visto due novità positive rispetto all'ultimo incontro: la prima è che l'azienda, pur sostenendo che il problema degli esuberi rimane, ha dichiarato che, accogliendo la richiesta venuta da Governo e organizzazioni sindacali, non avvierà la procedura di licenziamento collettivo, la seconda è che il numero degli esuberi è sceso da 236 a 210, per effetto di 26 uscite avvenute da gennaio ad ora per ricollocazioni interne al gruppo o dimissioni.
Le organizzazioni sindacali, insieme al sindaco e all'assessore di Sesto San Giovanni, al rappresentante della Regione Lombardia, oltre che al Ministero, hanno accolto positivamente tali dichiarazioni. Obiettivo irrinunciabile rimane il mantenimento dell'attività produttiva nel sito, come fortemente sostenuto e richiesto all'azienda dalle organizzazioni sindacali e da tutte le istituzioni.
A fronte delle novità di oggi il ministero ha invitato l'azienda a fornire in un prossimo incontro, nella stessa sede, un piano finalizzato alla reindustrializzazione del sito e utile alla risoluzione del problema occupazionale. A fronte di ciò dovrà essere individuato lo strumento più appropriato alla gestione di questa fase di transizione.
E' necessario quindi che l'azienda cambi la propria impostazione di semplice dismissione industriale, e scelga la strada di ricercare un'alternativa di carattere industriale, anche con soggetti imprenditoriali diversi, la sola in grado di assicurare una prospettiva occupazionale e un futuro al sito di Sesto S. Giovanni.
Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm
Roma, 21 aprile 2016