Si terrà domani, nello stabilimento di Sesto San Giovanni, l'assemblea per informare i lavoratori di quanto avvenuto negli incontri di ieri al ministero dello Sviluppo economico e del comitato aziendale europeo provvisorio a Parigi.
Per Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, “quello che abbiamo riscontrato nell'incontro di ieri al ministero dello Sviluppo economico non è solo un atteggiamento inaccettabile ma anche l'inaffidabilità del management Ge ex-Alstom, con cui qualche settimana fa, nella stessa sede, era stato concordato un percorso di ricerca di soluzioni con l'obiettivo di garantire il mantenimento del sito produttivo di Sesto San Giovanni e, a fronte di questo impegno, i lavoratori e le organizzazioni sindacali avevano attenuato le iniziative di lotta. Ieri – continua – i rappresentanti dell'azienda si sono presentati al tavolo annunciando l'avvio della procedura di mobilità, contravvenendo tra l'altro alle decisioni prese a livello europeo di non avviare iniziative prima della conclusione del processo di consultazione prevista, salvo ulteriori rinvii, per maggio inoltrato”.
“Noi auspichiamo – prosegue Rappa – così come peraltro chiesto da Governo e Istituzioni locali presenti all'incontro di ieri, che non venga dato seguito agli annunci di avvio di azioni unilaterali da parte dell'azienda e che nella prossima riunione, prevista per il 21 aprile, dove è stato convocato un rappresentante diretto del board nazionale o europeo di Ge, essa modifichi la sua posizione. Qualora ciò non dovesse avvenire avvieremo tutte le iniziative di lotta necessarie che coinvolgeranno tutto il Gruppo.”
“È necessario – conclude Rappa – che il Governo, in coerenza con le dichiarazioni al tavolo di ieri, metta in moto tutte le iniziative necessarie affinché gli investimenti previsti, circa 700 milioni di euro, consentano una nuova missione industriale per mantenere l'occupazione a Sesto.”
Il Gruppo Ge conta in Italia circa 13.000 dipendenti. A gennaio scorso, dopo aver concluso l'acquisizione di Alstom power, ha annunciato un piano di esuberi a livello europeo che, per il nostro paese, comporta la chiusura del sito ex Alstom di Sesto San Giovanni con il taglio di 236 posti di lavoro.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 14 aprile 2016