Il governo,dopo aver attaccato i sindacati, essere entrato a gamba tesa sullo Statuto dei lavoratori e l’art.18 - e dopo aver introdotto la possibilità di demansionare i lavoratori, approva anche la norma sul controllo a distanza.
Cosa significa? Semplicemente che da oggi in poi i datori di lavoro potranno tornare a fare i padroni, controllando qualsiasi aspetto della vita lavorativa dei propri dipendenti: gli operai, ma anche gli impiegati, i tecnici, gli ingegneri potranno essere valutati in base al tempo che materialmente passano davanti alla propria postazione, sia essa una macchina utensile, un tornio, una fresa, un pc o un tablet.
E proprio per impedire questa deriva, alla Toyota di Casalecchio, è stato firmato il 31 luglio scorso un accordo con l’azienda che disinnesca i potenziali – e probabili - abusi che si potrebbero verificare a seguito degli attuali decreti sul controllo a distanza.
Questo accordo è importante perchè: “si concorda tra le parti che i dispositivi in questione – nella fattispecie dei dispositivi GPS – non possano essere utilizzati per alcuna forma di controllo a distanza”.
Inoltre, è previsto l' obbligo di informazione ai lavoratori interessati, la nomina formale tramite lettera dei preposti alla gestione dei dati derivati dagli apparati di geo-localizzazione, e così via.
Infine, merita di essere citato l’art.4 dell'accordo: “(…) Toyota Material Handling Italia Srl si impegna fin d’ora a non adottare verso i lavoratori alcun tipo di comportamento discriminatorio, provvedimento disciplinare, rivalsa o risarcimento.”
Questo accordo dimostra innanzitutto che la Fiom sottoscrive accordi con le imprese per affrontare i problemi che si presentano, ma anche che mentre con il jobs act il governo autorizza forme pervasive di controllo a distanza, è possibile un altra strada, fondata sul rispetto della dignità delle persone che lavorano.
E' una strada tutta in salita, dovremo cancellare leggi sbagliate e renderle inapplicabili nelle aziende. Ma questo è già un primo passo e andiamo avanti tutti insieme, con le lavoratrici e lavoratori.
Fiom-Cgil Bologna