Lunedì, 25 Novembre 2024

Beni confiscati e caso La.Ra, negata ai lavoratori possibilità di manifestare a Palermo

LOGOFIOM-180X120

 

“Niente risposte e niente stipendi. Non possiamo più attendere”

"Il caso La.Ra non può attendere. I circa 35 lavoratori attivi e i 20 in mobilità da troppo tempo attendono risposte che non arrivano, così come non arrivano gli stipendi oramai da mesi. Per questo giovedì avremmo voluto protestare a Palermo, di fronte alla sede dell'Agenzia nazionale per la destinazione e l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Ma ci è stata negata questa possibilità. Oggi chiediamo un altro incontro, urgentissimo e non ulteriormente rimandabile".

Sono Pina Palella, segretaria confederale Cgil e responsabile Dipartimento Legalità, e Stefano Materia, segretario generale Fiom Cgil, a farsi portavoce dell'assemblea tenutasi nei giorni scorsi nella "Sala Russo" con i lavoratori della La.Ra. a seguito del diniego dell'autorità di fare un sit in nel capoluogo siciliano per chiedere ancora una volta attenzione alle istituzioni, ma anche per raccontare come oramai i dipendenti dell 'azienda metalmeccanica di Motta S.Anastasia, confiscata negli anni scorsi poiché appartenente ad un imprenditore vicino ad un clan mafioso, abbiano deciso di battere la strada della protesta. I lavoratori avevano chiesto ancora una volta risposte che non sono arrivate e per questo un bus di dipendenti sarebbe dovuto partire da Catania per raggiungere la sede dell'Agenzia di Via Vann'Antò 4.

Con loro sarebbe stata presente anche la segretaria confederale della Cgil Sicilia, Mimma Argurio. Intanto, i lavoratori sono pronti a recarsi il prossimo 3 giugno a Palermo restando dunque in attesa di una convocazione “senza la quale si metterebbe a rischio il futuro stesso dell’azienda”.
Nelle scorse settimane l'Agenzia nazionale per la destinazione e l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, aveva comunicato l'intenzione di anticipare parte dei fondi necessari all'attivazione di alcune commesse per il riavvio della La.Ra. srl, a fronte della presentazione ufficiale da parte dei lavoratori della lista delle commesse già assegnate all'azienda. L'Agenzia, inoltre, aveva segnalato al Comune di Motta S.Anastasia l'urgenza che anche l'istituzione pubblica concedesse opportunità di lavoro alla società confiscata che opera in quel territorio e, infine, si era impegnata a fare pressing affinché venissero recuperati i crediti statali che la La.Ra. vanta per circa 600 mila euro. Ma nulla da allora è cambiato.

L'azienda Lara srl opera nel settore metalmeccanico ed ha il proprio "core business" nella vendita, installazione e manutenzione di impianti tecnologici: dal comune condizionatore d'aria, all'impianto di gas medicali nel settore ospedaliero, all'impianto per il rifornimento aereo dei carburanti per aerei ed è in possesso di tutte le certificazioni di qualità necessarie e richieste. I lavoratori che vi operano sono circa trentacinque tra tecnici, ingegneri, operai, amministrativi
L'azienda ha dovuto affrontare il negativo atteggiarsi del sistema bancario e la revoca degli affidamenti, la crisi di fiducia dei fornitori nel concedere credito e dilazioni, la diffidenza ed il distacco della clientela, l'ingessatura burocratica e gestionale oltre che le stesse difficolta poste in essere dalla struttura che l'agenzia impone. Per questo, nel tempo, la La.Ra. ha perso una quarantina di unità lavorative.

Oggi i lavoratori rischiano di perdere le commesse in corso. “Quell'incontro delle settimane scorse in Prefettura a Catania con l'Agenzia, aveva visto riunito attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati; l'agenzia aveva delineato la possibilità di un percorso concreto che consentisse all'azienda di superare il difficile momento frutto non solo delle attuali situazioni economiche, ma anche di una serie di errori o disattenzioni che hanno visto gli organismi competenti assenti e disinteressati alla sopravvivenza dell'azienda, al suo sviluppo e al futuro dei lavoratori. Eppure la La.ra è stata una azienda fino a poco tempo fa attiva e produttiva, dotata di competenze e capacità notevoli in un settore, quello delle manutenzioni e della tecnologia energetica - commentano Palella e Materia - Proprio perché consapevoli della possibilità di rilancio e crescita dell'azienda, i lavoratori LaRa tramite la Cgil e la Fiom Cgil chiedono un urgentissimo incontro per proseguire il dialogo interrotto con l'agenzia che ad oggi brilla per il suo silenzio.

Richiamiamo la posizione espressa pubblicamente da Addiopizzo e le parole del ministro Alfano pronunziate ad Acireale in occasione delle conversazioni sulla legalità: ‘sequestro, confisca e lavoro’ organizzate dal vescovo Raspanti: ‘ vogliamo evitare che i lavoratori delle aziende confiscate per mafia si trovino senza lavoro. E si finisca per dire: mafia uguale lavoro, stato uguale mafia’. Chiediamo al ministro Alfano di dare seguito concreto a quelle importanti affermazioni, e al prefetto Postiglione di dimostrare con i fatti che lo scopo principale dell'agenzia non sia la messa in liquidazione delle aziende confiscate, anche quelle che potrebbero continuare la loro attività e addirittura dare possibilità di sviluppo ad un territorio come la Lara. I lavoratori sono pronti, se l'agenzia continuerà ad essere sorda alle richieste di incontro, a tutte le azioni necessarie e auspicano che anche l'amministrazione giudiziaria faccia lo stesso”.

 

Cgil Catania/Fiom Catania

 

Catania, 28 maggio 2015

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

Iscrizione Newsletter

Ho letto e accetto Termini e condizioni d'uso e Informativa sulla privacy

Search