Si è tenuto oggi il primo dei tre incontri già calendarizzati al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Whirlpool, con la presenza di rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo e del Lavoro, del management aziendale e delle organizzazioni sindacali nazionali, territoriali e le Rsu aziendali.
All'azienda è stato chiesto di rivedere il piano presentato nella parte che riguarda la chiusura degli stabilimenti di Carinaro e None, di capire meglio la scelta di riorganizzazione delle produzioni nell'area di Fabriano con l'accorpamento dei due stabilimenti di Albacina e Melano in un unico stabilimento e di realizzare un confronto che affronti da subito anche il piano industriale relativo agli impiegati, respingendo la logica di una discussione in due tempi.
Nello specifico è stata sottolineata la situazione dello stabilimento di None e dell'importanza industriale nel nuovo Gruppo del mantenimento del polo logistico del Nord nel perimetro Whirlpool, la necessità di una discussione a tutto campo sulle produzioni per le quali è già previsto dal piano il rientro in Italia e sul rientro di ulteriori produzioni per poter discutere di una missione produttiva per lo stabilimento di Carinaro, la necessità di conoscere le previsioni sui volumi produttivi per saturare gli stabilimenti ed evitare gli esuberi presenti in tutti gli stabilimenti.
L'azienda ha dato alcune risposte già nell'incontro di oggi mentre ad altre domande si è riservata di rispondere nel prossimo incontro, già previsto per il 5 maggio prossimo. In particolare ha rinviato al prossimo incontro la discussione sulle dinamiche del mercato, sulla sostenibilità di None e Carinaro.
Su Fabriano l'azienda ha chiarito che la maggior parte degli investimenti previsti saranno realizzati sullo stabilimento di Melano dove è prevista l'allocazione di tutte le produzioni dei piani cottura in Europa e quella dei prodotti speciali.
Riguardo la ricerca e sviluppo, l'azienda ha confermato i 150 esuberi tra None, Cassinetta e Fabriano, escludendo il coinvolgimento nei centri satellite delle fabbriche.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 29 aprile 2015