Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, e Gianni Venturi, responsabile Fiom per il settore elettrodomestici, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
L'acquisizione di Indesit da parte di Whirlpool e la conseguente costituzione del più importante gruppo nel settore degli elettrodomestici in Europa e nel mondo si inserisce in una strategia di concentrazione e di diversificazione senza precedenti. Tale processo avviene in una crisi profondissima della domanda in mercati maturi come quello europeo.
In questo scenario non possiamo condividere un piano industriale, come quello presentato da Whirlpool, che prevede la chiusura di siti produttivi in territori che, a partire da Caserta, hanno visto chiudere fabbriche e aumentare la disoccupazione.
La Fiom, anche nell'incontro di oggi, ha ribadito a Whirlpool questo giudizio sul piano industriale già espresso al ministero dello Sviluppo economico lo scorso 16 aprile e nello stesso tempo chiede una nuova "missione" industriale per tutti gli stabilimenti senza chiusure, confermando nello stesso tempo quanto di rilevante per le prospettive strategiche del Gruppo in Italia e in Europa è già contenuta nei piani dell'azienda: 500 milioni di investimenti, il rientro di volumi significativi di produzione da paesi esteri (Cina, Turchia e Polonia), la conferma del nostro paese come asse fondamentale su cui ruotare il "sistema Europa", l'impegno a non procedere unilateralmente a riduzioni di personale fino a tutto il 2018.
Nell'incontro di oggi l'azienda ha dichiarato di non avere pregiudiziali a valutare soluzioni diverse che possano scaturire anche dai confronti aziendali dei prossimi giorni; il prossimo 22 aprile la XI Commissione Industria del Senato ha programmato le audizioni delle organizzazioni sindacali e dell'azienda.
A sostegno della vertenza contro i licenziamenti e le chiusure degli stabilimenti il coordinamento sindacale Whirlpool ha proclamato 12 ore di sciopero in tutto il Gruppo da effettuare entro il prossimo 10 maggio con iniziative territoriali.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 20 aprile 2015