Alessandro Pagano, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il gruppo Alenia Aermacchi, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
Lo sciopero proclamato all'Alenia di Capodichino sottolinea la contrarietà dei lavoratori alla cessione dello stabilimento ad Atitech, un'operazione che, a loro avviso, nello stesso momento impoverisce l'industria campana dell'aerospazio e apre grandi incognite per le loro prospettive.
Nel corso della riunione di ieri, alla presenza dei vertici di Alenia e di Atitech, a fronte dell'annuncio da parte delle stesse del prossimo avvio delle procedure di cessione, come Fiom abbiamo confermato la contrarietà ad un progetto che disattende la parte pregiata degli impegni industriali su Napoli complessivamente assunti da Alenia nel 2011. Nello specifico, il rilancio del C27j ci sarà ma in un altro sito, a Caselle, mentre l'avvio del programma "Atr New Generation Turbo Prop" ritorna ad essere presentato come una promessa sempre più difficile da realizzare in un territorio depauperato nelle sue risorse professionali e negli impianti necessari.
Inoltre, per i lavoratori interessati dal trasferimento, privati della prospettiva garantita dalla attività su prodotti proprietari, si aprirebbe una lunga fase di transizione, priva di carichi di lavoro aggiuntivi a quelli, marginali e temporanei, garantiti dalla stessa Alenia.
In un contesto di questo tipo, lo sciopero unitario di oggi conferma che per i lavoratori di Capodichino non ci sono le condizioni per procedere con la cessione e indica alle organizzazioni sindacali la necessità di un impegno unitario straordinario, per evitare che la partenza di un nuovo progetto industriale, per quanto importante esso sia, si basi su scelte che possono mettere a rischio le prospettive dei lavoratori Alenia impoverendo irreversibilmente il territorio.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 17 marzo 2015