Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil e Michele De Palma, coordinatore Fiom-Cgil per il gruppo Fca, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“La buona notizia è il ritiro della procedura di cassa integrazione per lo stabilimento di Melfi, l'opportunità di poter essere occupati per i lavoratori in cassa di altri stabilimenti e le nuove assunzioni seppur precarie, sono senza dubbio un fatto positivo.”
“La brutta notizia è che le organizzazioni sindacali firmatarie il CCSL hanno cominciato la corsa ad accreditarsi il merito delle nuove assunzioni. Se il ruolo del sindacato in Fca fosse ridotto a questo, la cosa si commenterebbe da sola; ma il problema è che ieri 13 gennaio, all'insaputa dei lavoratori ed escludendo i delegati della Fiom è stato siglato un brutto accordo che oltre a cancellare diritti, riduce addirittura il numero dei lavoratori precari assunti e il numero dei trasferiti da altri stabilimenti fino a luglio di quest'anno.”
“Mentre da Detroit l'amministratore delegato ha comunicato che essendoci bisogno di produrre nuovi veicoli per garantire le richieste del mercato bisognava assumere 1000 lavoratori e che 350 dovevano essere trasferiti da altri stabilimenti (Cassino e Pomigliano), nello stabilimento Sata i sindacati firmatari hanno siglato un nuovo accordo che prevede l'assunzione di 300 lavoratori in somministrazione a tempo determinato e il temporaneo distacco di 100 lavoratori da Cassino. Mentre l'azienda comunica 1000 più 350, come riportato dai giornali, a Melfi i sindacati firmatari firmano 300 più 100. Questa intesa avrebbe valore fino al 31 luglio '15.”
“Fim, Uilm, Fismic, Uglm, ACQF hanno inoltre con la propria firma cancellato la pausa pranzo: i lavoratori turnisti quindi lavoreranno 8 ore e la retribuzione della mezz'ora sarà ordinaria. Inoltre, l'accordo prevede per i prossimi tre sabati consecutivi due turni aggiuntivi di otto ore.”
“Tutto questo è stato deciso e firmato senza neanche un'assemblea informativa.”
“Sulla pelle dei lavoratori di Melfi in tanti si attribuiscono ora meriti e risultati che peseranno sulla vita in stabilimento. L'aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro, la cancellazione nei giorni scorsi di dieci minuti di pausa e, con l'ultima intesa, anche della pausa pranzo.”
“Inoltre bisogna ricordare che: già nel 2014 tutti gli stabilimenti italiani – che negli ultimi cinque anni hanno perso complessivamente 5.300 posti di lavoro – sarebbero dovuti tornare a pieno regime con una produzione prevista – ma non realizzata – di 1.400mila auto. Invece, se si esclude lo stabilimento Maserati di Grugliasco e prossimamente Melfi, per Mirafiori, Cassino e Pomigliano il 2015 sarà un nuovo anno di ammortizzatori sociali.”
“Questa è la realtà, fare la rincorsa a chi è più aziendale per attribuirsi risultati non propri è offensivo dell'intelligenza dei lavoratori.”
“La Fiom chiede che si tengano le assemblee unitarie e l'apertura di un tavolo negoziale per discutere il piano industriale e l'andamento occupazionale, le condizioni di lavoro ed il salario delle lavoratrici e dei lavoratori.”
“Per tornare a fare sindacato c'è bisogno che i lavoratori siano liberi di poter eleggere i propri rappresentanti senza esclusioni.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 14 gennaio 2015