"Io sono andato a votare perché quello è un diritto che non mi voglio far togliere da nessuno. Ma quando il 63% non va a votare, due milioni e più di persone, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona più, vuol dire che chi fa politica si deve render conto che è lontano dalla gente. Bisogna riaprire i canali della politica e del confronto". Lo afferma il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, commentando l'esito delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, che ha visto prevalere il Pd, ma trionfare l'astensionismo.
Landini osserva i seggi vuoti, ma anche "una partecipazione agli scioperi senza precedenti", e afferma che "non stanno scioperando solo iscritti alla Fiom, stanno scioperando gli iscritti ad altri sindacati, non iscritti, e vedo una domanda di partecipazione che dovrebbe avere una risposta. Il dato dovrebbe seriamente far riflettere le forze politiche e il governo, perché senza il consenso delle persone non si cambia nulla".
Secondo il sindacalista, "bisognerebbe avere l'onestà e l'umiltà di accettare di confrontarsi e di discutere. Finché il governo rifiuta di confrontarsi, la crisi rischia di peggiorare ulteriormente. La ripresa del lavoro c'è se ripartono gli investimenti, sia pubblici che privati - ha aggiunto - Tutte le altre cose sono scorciatoie, questa idea che facendo licenziare le persone e riducendo un po' le tasse fa ripartire il paese, è una bugia".
Una tirata d'orecchie, quella di Landini, a cui replica a stretto giro il premier Renzi, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa a Vienna. Il dato dell'astensione "deve farci riflettere" - dice il premier - ma è "secondario rispetto al fatto che, checché se ne dica, oggi non tutti hanno perso. C'è un nuovo presidente in Emilia e c'è un nuovo presidente in Calabria, che hanno vinto. Le forze politiche che hanno contestato le riforme possono valutare i risultati che hanno ottenuto". E poi il conteggio delle regioni - 5 a 0 - un risultato di cui "le persone normali sarebbero felici". "In Italia negli ultimi 8 mesi ci sono state 5 elezioni regionali, che il mio partito ha vinto 5 a 0. Oggi una qualsiasi persona normale dovrebbe essere felice per questo".
Ma le critiche di Landini sono a tutto campo, e toccano anche le parole di Maria Elena Boschi, che ieri aveva replicato alle sue critiche dicendo di non accettare lezioni di moralità e difendendo il Jobs Act. "Sul Jobs act il ministro dice delle cose molto imprecise, non so se perché molto presa dalla riforma costituzionale; non ha ancora letto la delega sul Jobs act, può darsi. Non stiamo né spostando l'attenzione né vogliamo metterla sul piano ideologico. Noi parliamo di cose concrete, la Cgil ha avanzato proposte precise su tutto, è il governo che non si vuole confrontare. La gente sa bene queste cose, e gli scioperi stanno avendo un successo senza precedenti, perché hanno capito che c'è un sindacato autonomo e indipendente - ha concluso il segretario della Fiom - che vuole cambiare le cose".
Fonte: L'Huffington Post Pubblicato: 24/11/2014 11:46 CET