Michele De Palma coordinatore nazionale Fiom-Cgil del settore automotive, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
«Al termine di una assemblea partecipata, tenuta ieri dalle lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti Fiat e dell'indotto di Termini Imerese, è partita la protesta per ottenere chiarezza sul futuro industriale e occupazionale dell'area. Insieme alle maestranze i segretari territoriali di Fiom, Fim e Uilm si sono fermati nello stabilimento per tutta la notte scorsa e questa mattina è in corso un'assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento. »
«La ragione della mobilitazione è l'aumentare delle incertezze sul futuro occupazionale. Nonostante il percorso indicato nel verbale di incontro firmato al Ministero dello Sviluppo Economico, ad oggi non ci sono le certezze indicate nel verbale sul percorso tracciato.»
«Mentre la direzione aziendale della Fiat ha aperto la procedura di mobilità per tutti i lavoratori già il 14 ottobre, nessuna informazione è ancora pervenuta sull'accordo di programma, e ancora più grave - nonostante le richieste di chiarimento avanzate dalla Fiom alla società Grifa, al Governo e a Invitalia - sulle preoccupanti notizie riportate dalla stampa sulla solidità proprietaria e finanziaria della società Grifa. A distanza di settimane da una lettera inviata non è giunta alcuna risposta ma solo comunicati stampa e la convocazione di un incontro tecnico previsto per il 10 novembre presso il Mise.»
«Gli impegni presi il 14 agosto a Termini Imerese dal Presidente del Consiglio ad oggi non si sono realizzati mentre mancano sempre meno settimane al licenziamento di tutti i lavoratori. Chiediamo la convocazione urgente del tavolo generale utile a raggiungere un accordo per la ricollocazione di tutti i lavoratori Termini Imerese.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 4 novembre 2014