Fabrizio Potetti, coordinatore per la Fiom-Cgil del gruppo Finmeccanica, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
«Il contenzioso in atto tra il Governo e il gruppo Finmeccanica sul Sistri, il sistema di tracciabilità elettronica del ciclo dei rifiuti, rischia concretamente di abbattersi sui lavoratori.»
«Il Governo deve convocare al più presto un incontro con il ministro dell'Ambiente, il ministro dello Sviluppo economico e il gruppo Finmeccanica, al fine di trovare una soluzione certa e definitiva per la realizzazione del sistema.»
«Noi non ci fermeremo e non permetteremo a nessuno di far saltare oltre 100 posti di lavoro con tutte le gravi conseguenze che questo comporta.»
«Sappiamo che in Italia regolarizzare il ciclo dei rifiuti significa entrare in conflitto con le organizzazioni criminali che, grazie alla complicità di alcune imprese sempre più spregiudicate – e con la debolezza di una politica in mano a perversi interessi economici – stanno distruggendo il nostro Paese, lucrando ed evadendo le tasse, facendosi pagare in nero e mettendo in serio pericolo la nostra salute e quella dei nostri figli.»
«In Italia, infatti, i rifiuti si interrano dove capita, inquinando le falde acquifere, i prodotti agricoli che rischiano di finire nelle nostre tavole, e il nostro ambiente, con le gravissime conseguente sulla salute dei cittadini che questo comporta.»
«Il Governo non può tirarsi indietro e dovrebbe individuare chi sta premendo per far saltare questo progetto ed essere in prima fila nel portare nel verso della legalità tutta la filiera dello smaltimento dei rifiuti.»
«Dov'è il cambiamento che si rivendica continuamente se, di fronte a un problema come questo, si continua a fare come si è sempre colpevolmente fatto?»
«Per difendere il loro posto di lavoro e rendere questo Paese più moderno e civile, le lavoratrici e i lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso un programma di iniziative che, a partire dallo stato di agitazione già proclamato, porteranno a breve a uno sciopero qualora non dovesse arrivare urgentemente una convocazione in sede istituzionale per risolvere il problema e dare risposte certe ai lavoratori.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 31 ottobre 2014