Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
«Si è svolto nella mattinata di ieri il primo incontro al ministero dello Sviluppo economico richiesto dalle Organizzazioni sindacali per chiedere alla Jabil il ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 380 lavoratori avviata un mese fa.»
«Dopo un aspro confronto l'azienda, su richiesta del ministero, ha accettato di bloccare i termini della procedura per verificare se ci siano le condizioni per utilizzare strumenti alternativi ai licenziamenti, che saranno quindi congelati fino al prossimo incontro che si svolgerà il 17 novembre. In quella data l'azienda comunicherà alle parti se intenderà o meno ritirare la procedura.»
«La Fiom ritiene che la condizione necessaria per raggiungere l'obiettivo di mantenere il lavoro a Marcianise sia quella di far modificare alla multinazionale dell'elettronica il suo piano industriale che oggi prevederebbe una riduzione del personale a 300 lavoratori contro i 560 attualmente in forza nello stabilimento campano.»
«Gli sforzi compiuti dal ministero fino ad oggi sono stati del tutto insufficienti, riteniamo quindi che le due settimane che abbiamo davanti debbano servire al Governo e alla Regione Campania per intervenire sui vertici della multinazionale affinché quel piano di soli tagli venga modificato, facendo rientrare produzioni che negli ultimi anni sono state delocalizzate. Solo così si potrà salvare lo stabilimento di Marcianise.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 30 ottobre 2014