La scorsa notte si è consumato l’ultimo atto di disprezzo verso le lavoratrici ed i lavoratori, le istituzioni italiane ed una intera comunità.
Dopo oltre 12 ore di confronto, la Berco non ha mai dimostrato di voler raggiungere un accordo condiviso: la posizione è stata sempre “prendere o lasciare”
Con il mancato accordo sulla procedura di licenziamento, il management di Berco si è assunto la grande responsabilità di mettere a rischio la continuità aziendale, il rilancio industriale e la prospettiva aziendale.
Restiamo perplessi e allibiti dall’atteggiamento del management incurante, non solo del clima sociale dentro e fuori dallo stabilimento, del blocco delle attività, dei possibili danni che si potrebbero arrecare con il fermo degli impianti e dei danni commerciali.
Il management di Berco è responsabile di aver troncato il legame ed il rapporto storico con la comunità di Copparo, che si è stretta attorno ai lavoratori che da oltre due mesi sono in presidio ed in sciopero per respingere i licenziamenti “unilaterali” dell’azienda e per rivendicare il diritto al lavoro ed un salario dignitoso;
Il management di Berco è responsabile ulteriormente, dopo aver ignorato il tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy, di aver interrotto le interlocuzioni con il ministro Urso che è impegnato in prima persona per individuare una positiva soluzione della vertenza;
Il management di Berco, dopo aver sottoscritto innanzi al sig. Prefetto di Ferrara l’impegno a trasformare la procedura unilaterale in essere da licenziamento di 247 lavoratori in esodi volontari e avviare con le OOSS il confronto per la revisione della contrattazione aziendale, ha disatteso gli impegni assunti non riconfermando quei contenuti, anteponendo ragioni meramente di ordine economico e finanziario.
Quest’ultimo episodio ha certificato la “credibilità e l’affidabilità” delle cose dichiarate dalla controparte alla ricerca esclusivamente di un modo per mettere a posto i conti e coprire gli errori del passato e di cui ancora siamo alla ricerca di responsabilità.
Riteniamo il comportamento fin qui tenuto dal management in palese contrasto con l’art. 41 della costituzione, a maggior ragione con il perseverare nel non ascoltare le ragioni portate dai lavoratori in tutti i confronti e in tutte le sedi.
È chiaro che se non ci sarà un intervento diretto, incisivo e corale da parte di tutte le istituzioni a supporto delle iniziative dei lavoratori per dare una svolta alla vertenza, inevitabilmente si determinerà una tragica ed incontrollabile drammatizzazione sociale.
Nella giornata odierna Fim Fiom Uilm invieranno una richiesta urgentissima al MIMIT affinché si convochino tutte le istituzioni interessate a partire dal ministero del lavoro, regione Emilia Romagna e Sindaco di Copparo per condividere le iniziative da mettere in campo per richiamare al tavolo la Berco e la capogruppo Thyssenkrupp e riprendere un confronto che individui una strategia di prospettiva ed eviti un tragico epilogo della situazione.
Le Segreterie Nazionali di Fim, Fiom, Uilm
Roma, 25 marzo 2025