“L’Eni, azienda partecipata dallo Stato, vuole mettere in atto un piano di chiusura degli stabilimenti di cracking di Priolo in provincia di Siracusa e di Brindisi, senza aprire nessun confronto e nessuna trattativa. Senza assumersi la responsabilità sociale di tutti i lavoratori compresi i metalmeccanici.
Il piano di chiusura non ha visto alcun confronto con i sindacati metalmeccanici e ha prodotto anche una rottura più generale che alimenta tensioni sociali. Questa decisione avrà ricadute pesantissime sui territori e sul sistema industriale del Paese: sono a rischio decine di migliaia di lavoratori, tra cui almeno 13mila metalmeccaniche e metalmeccanici.
Chiediamo al Governo assumersi le sue responsabilità: di intervenire e convocare le organizzazioni sindacali con urgenza per evitare le chiusure. Nelle prossime ore terremo assemblee con le lavoratrici e i lavoratori e decideremo tutte le azioni necessarie a impedire la perdita del lavoro e la distruzione dell’industria”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e Loris Scarpa, coordinatore nazionale energia per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 26 febbraio 2025