“Bene questi ulteriori 150 milioni stanziati dal Governo ma non è con gli spot che garantiamo la ripartenza degli impianti.
Servono risorse maggiori e immediate per agire sugli impianti e per mettere in sicurezza i lavoratori e l’ambiente e serve far ripartire la discussione su piano industriale e decarbonizzazione.
Non siamo d’accordo che in caso si manifesti un affittuario che voglia comprare, possano venir meno, in caso di urgenza della vendita, i principi previsti per le amministrazioni straordinarie riguardanti l’integrità dei complessi aziendali né tantomeno le garanzie sui livelli occupazionali, garanzie che possono essere mantenute se c’è capitale pubblico nelle aziende di interesse strategico.
Come Fiom riteniamo inutile se non pericoloso l’articolo 15, comma 2 del Disegno di legge sulle aziende di interesse strategico e riteniamo che in questa fase mini i rapporti sindacali e industriali che si stanno ricostruendo dopo la disastrosa gestione precedente.
Comunque, l’accordo del 2018 che legava la crescita degli occupati a quella dei volumi per noi rimane un cardine e non si mette in discussione.
Sull’ex Ilva, visti gli errori del passato, non si può avere fretta di vendere, non basta scaricare l’azienda a qualcuno, i lavoratori meritano la loro dignità!”
Lo dichiara oggi in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale Siderurgia per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale
Roma, 28 maggio 2024