“Il Decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri sull’ex Ilva non aiuta e non è quello che avevamo chiesto ieri nel corso dell’audizione presso la Commissione Industria-Agricoltura del Senato. Questo decreto non scongiura i licenziamenti, non introduce l’ammortizzatore sociale unico in grado di garantire la continuità occupazionale e l’integrazione salariale per i lavoratori, ma soprattutto non prevede la continuità produttiva degli stabilimenti ex Ilva e delle aziende dell’indotto.
L’unica cosa che si sta definendo velocemente è il contenzioso tra socio privato e socio pubblico, e non la salvaguardia degli impianti, dell’occupazione e dell’ambiente.
Chiediamo che si riprenda con urgenza il confronto a Palazzo Chigi con le organizzazioni sindacali, che doveva essere previsto per domani. Non c’è più tempo, rischiamo di perdere la produzione di acciaio nel nostro Paese”.
Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 31 gennaio 2024