"Sono 4 ore di sciopero di avvertimento che Fim Fiom Uilm hanno deciso di proclamare. Vogliamo contrattare, non vogliamo accompagnare il Paese alla dismissione industriale. È stato registrato dall’Istat un calo del 7% della produzione industriale. La transizione ecologica e digitale si fa con le lavoratrici e i lavoratori. I lavoratori metalmeccanici già stanno pagando gli effetti derivanti dalla pandemia, dalla crisi economica, dall’instabilità geopolitica e da un’inflazione a livelli record. Attraverso il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici siamo riusciti a salvaguardare il potere di acquisto dei salari riconoscendo un incremento sui minimi, ma è necessario un intervento del Governo di detassazione. Sono indispensabili, inoltre, strategie industriali che impediscano delocalizzazioni e chiusure, e acquisizioni finalizzate esclusivamente a creare valore e dividendi agli azionisti che spesso producono desertificazione industriale, soprattutto al Sud.
La situazione è disomogenea nell’industria metalmeccanica. Abbiamo le situazioni di Acciaierie D'Italia (ex Ilva) e di Stellantis che continuano il piano inclinato verso il basso, a cui si aggiugono le crisi che riguardano anche altre aziende di entrambi i settori. Mentre nell’elettrodomestico ci sono operazioni finanziarie in corso; e nel settore delle telecomunicazioni, in cui ci sono le risorse del PNRR, non ci sono però ricadute positive sull’occupazione e sui diritti. Le altre crisi dell’industria metalmeccanica all’attenzione del MIMIT sono Ansaldo Energia, Blutec, Bosch di Bari, QF (ex GKN), G&w Electric, Industria Italiana Autobus, Italtel, Jsw Steel Italy di Piombino (ex Lucchini), Piaggio Aerospace, SiderAlloys (ex Alcoa), Softlab, Speedline, Wartsila, ex Whirlpool Napoli e Whirlpool EMEA.
Riteniamo sia necessario aprire un confronto tra Governo e parti sociali per contrattare strategie e politiche industriali per affrontare la transizione e per prevedere investimenti, anche in ricerca e sviluppo, in un’ottica di salvaguardia dei settori strategici della nostra economia come la siderurgia, l’automotive, l’elettrodomestico e le telecomunicazioni.
Vogliamo un confronto per rigenerare l’occupazione favorendo l’ingresso dei giovani e come si rimette al centro del nostro sistema industriale il lavoro metalmeccanico. Occorre investire sulla qualità dell’occupazione, sui rapporti stabili e non precari. Il rilancio del Paese passa per un confronto vero, vogliamo contrattare e fare accordi non tavoli di opinioni. Per questo è necessario che oltre ai Ministeri competenti si aprano le porte di Palazzo Chigi”.
Lo dichiara Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, nel corso della conferenza stampa di Fim-Fiom-Uilm
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 15 giugno 2023