Venerdì, 22 Novembre 2024

5 anni dalla tragedia in acciaierie venete. Sabato 13 maggio sciopero di 24 ore per la manifestazione di Cgil Cisl Uil

Era domenica mattina quel 13 maggio del 2018. La siviera carica di metallo fuso cadde per colpa, si scoprì in seguito, di un difetto di progettazione del perno, che nonostante fosse stato sostituito da poco, non resse il peso e oltre 90 tonnellate di materiale incandescente franarono al suolo travolgendo 4 lavoratori.

Due operai, quelli della ditta in appalto, la Hayama Teac Service Srl, subirono lesioni e ustioni serie, ma curabili, David Di Natale, uno di loro, con il 70% del corpo coperto da ustioni guarì dopo oltre 300 giorni di malattia.

Sergiu Todita e Marian Bratu, dipendenti diretti di Acciaierie Venete, furono investiti dall’ondata di calore che non diede loro scampo. Ricoverati al centro grandi ustioni, il primo a Cesena, il secondo a Padova nel dolore di famigliari e compagni di lavoro morirono a seguito delle ustioni riportate. Sergiu Todita morì il 6 giugno, lasciando una moglie e una figlia adolescente, mentre Marian Bratu resistette fino a dicembre, morendo il giorno di Santo Stefano, lasciando soli una moglie, un figlio e una figlia, entrambi piccoli.

Il processo di primo grado nei confronti dei vertici delle Acciaierie e della Hayama Teac Service Srl è iniziato a gennaio 2023.

“La giustizia farà il suo corso, ma per queste famiglie il tempo si è fermato a quel 13 maggio e le istituzioni, da allora, non hanno fatto nulla per loro e per le centinaia di famiglie coinvolte in tragedie simili in tutto il territorio nazionale. - Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Loris Scarpa, segretario generale Fiom-Cgil di Padova. -

In Veneto erano stati promessi incrementi nelle assunzioni degli ispettori dello Spisal e investimenti in materia di salute e sicurezza, di formazione del personale, oltre che di monitoraggio.

Nulla di questo è stato fatto. Come Fiom siamo stanchi, anche se non ci fermeremo mai, di continuare a ripetere che c’è bisogno di maggiori controlli, di più sicurezza, di impegnarsi su tutti i fronti per ampliare una cultura della priorità della salvaguardia della propria salute nei posti di lavoro da parte di tutti i soggetti coinvolti. Siamo stanchi di contare sempre un numero maggiore di morti nei luoghi di lavoro anno dopo anno senza che ci sia un impegno da parte di nessun governo perché la situazione venga affrontata con serietà e competenza.

Continueremo a chiedere più ispettori e più controlli, ma non basta solo questo. Devono cambiare le modalità di produzione, la cultura del massimo profitto ad ogni costo non può essere più tollerata né tollerabile davanti allo sperpero di vite umane. Lo dobbiamo ai tanti lavoratori morti in questi anni e soprattutto alle loro famiglie, come quelle di Sergiu e Marian, che hanno sofferto tanto e soffrono senza poter avere neppure la consolazione di vedere questa inversione di rotta”.

Sabato 13 maggio, in concomitanza anche con la manifestazione indetta da Cgil, Cisl, Uil a Milano e per permettere ai lavoratori di prendere parte all’iniziativa, le Rsu di Acciaierie Venete hanno indetto 24 ore di sciopero (dalle 22 del 12 maggio alle 22 del 13 maggio).

Ufficio stampa Fiom-Cgil

Roma, 12 maggio 2023

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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