Si è svolto Rio de Janeiro dal 4 al 7 ottobre il secondo congresso di IndustriAll Global Union, la federazione sindacale internazionale dell'industria costituitasi nel 2012 dalla fusione delle tre federazioni internazionali dei metalmeccanici, chimici e tessili.
Oltre 1.500 i delegati presenti da oltre cento paesi in rappresentanza di 50 milioni di lavoratori, Dall'Italia presenti le delegazioni di Fiom, Filctem, Fim, Femca, Uilm e Uiltec.
Per la Fiom hanno partecipato al congresso il segretario generale Maurizio Landini, la presidente del Comitato centrale Francesca Re David e il responsabile dell'ufficio internazionale Stefano Maruca.
Maurizio Landini è stato eletto in rappresentanza dei sindacati italiani nel nuovo Comitato esecutivo di IndustriALL Global Union.
Il congresso ha eletto Jorg Hoffman di Ig Metall, come Presidente e Valter Sanches, brasiliano dei metalmeccanici Cut, come Segretario Generale. Il nuovo gruppo dirigente è completato dalla elezione dei tre segretari aggiunti: Hatle Hoie (Norvegia), Kemal Ozkan (Turchia), Jenny Holdcroft (Australia) e dai sei vicepresidenti.
Approvate alcune significative modifiche allo statuto, fra cui: composizione del Comitato esecutivo a 60 membri effettivi (+ 60 sostituti); allargamento a 6 del numero dei vicepresidenti; rafforzamento della rappresentanza di genere fissando l'obiettivo del 40% di presenza di donne negli organismi dirigenti entro il prossimo congresso nel 2020.
Il congresso ha inoltre votato il Piano di azione 2017-2020 con cui IndustriALL si impegna per il raggiungimento dei suoi cinque obiettivi fondanti:
1) Difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori; 2) Creazione del potere sindacale; 3) Confronto con il capitale globale; 4) Lotta al lavoro precario; 5) Promozione di una politica industriale sostenibile.
Una risoluzione politica conclusiva indica le priorità della iniziativa della Global Union:
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lotta alle disuguaglianze sociali e di reddito, promuovendo l'allargamento della contrattazione collettiva e l'aumento del salario minimo legale;
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uguali diritti e migliori condizioni di lavoro lungo tutta la catena del valore richiamando su questo terreno la responsabilità diretta delle multinazionali per rispetto dei diritti del lavoro e a un salario dignitoso in tutte le imprese delle catene del valore da esse controllate;
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lotta per la democrazia e la pace contro il terrorismo;
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solidarietà con i rifugiati, riconoscendo il diritto d'asilo come un diritto umano fondamentale che richiede una risposta sulla base di umanità, solidarietà e inclusione, denunciando e battendosi contro ogni forma di violenza e sfruttamento verso le persone in fuga da guerre e miseria;
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contrasto ai trattati commerciali internazionali che non includano come principi fondamentali il rispetto del lavoro della persona e dell'ambiente, mettendo l'interesse delle imprese al di sopra della legge e dell'interesse pubblico;
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promozione della giustizia fiscale e di servizi pubblici di qualità;
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promozione di una politica energetica e industriale sostenibile, guardando con attenzione al futuro prospettato dai processi di digitalizzazione definiti come industria 4.0;
Approvate inoltre risoluzioni urgenti in solidarietà alla lotta dei sindacati affiliati in Corea e in Colombia, nonchè una risoluzione sulla situazione politica e sociale in Brasile.
Ufficio Internazionale Fiom