La direzione e i sindacati hanno negoziato un piano di competitività per lo stabilimento PSA Peugeot Citroen di Vigo in Galizia che prevede una diminuzione del 5% dei salari di base e la diminuzione, se non l'eliminazione di numerosi premi e elementi. L'accordo è stato firmato solo dal SIT-FSI, sindacato maggioritario nel consiglio di fabbrica del sito, con l'opposizione dei rappresentanti dei due sindacati maggiori UGT e CCOO e anche da quelli galiziani CIG e CUT.
Il sindacato indipendente dei lavoratori (SIT-FSI) ha accettato lunedì 17 novembre la bozza di accordo presentata dall'azienda per il sito di PSA Peugeot Citroen di Vigo in Galizia che comprende una modifica della griglia salariale con una diminuzione del 5% del salario di basE oltre alla riduzione di premi e elementi retributivi percepiti dai lavoratori. La direzione ha messo sulla bilancia la possibilità da parte della direzione della fabbricazione di un nuovo modello di veicolo, la camionetta K, per la quale il sito di Vigo è in concorrenza con quello slovacco dove i salari degli operai sono più bassi del 50%.
La contrattazione è stata condotta dai rappresentanti del consiglio di fabbrica dominato dal sindacato giallo SIT che conta 20 delegati. La UGT ne conta 6, CCOO ne conta 3 mentre di due sindacati galiziani CIG e CUT ne contano 2 ciascuno. Si sono riuniti per 4 settimane con la direzione e sono riusciti ad attenuare l'impatto del piano iniziale senza poter evitare il ribasso dei salari.
Infatti la direzione aveva presentato un piano inedito per le aziende spagnole che prevedeva di rivedere la diminuzione dei salari del 5% ma pari al 50% su 13 mesi, un congelamento dei salari sino al 2019, riduzione del premio di risultato del 33%, 10% in meno sull'anzianità, 50% in meno sull'indennità di turno di notte e domenica e festivi.
All'inizio tutti i sindacati avevano rifiutato il piano denunciando la messa in concorrenza degli spagnoli pagati 22 euro all'ora con gli slovacchi pagati 10 Euro l'ora.
La direzione ha presentato la riduzione dei salari come non negoziabile. Sinora tutti i piani di competitività firmati nel settore auto in Spagna hanno evitato un taglio dei salari di base. Gli altri fabbricanti presenti nel paese, Renault, Ford, GM, Nissan, VW o Seat, hanno sinora optato per introdurre un doppio regime salariale, diverso per i nuovi assunti, e negoziato una diminuzione di certi premi o elementi, un allungamento e più flessibilità dell'orario di lavoro, meno doloroso per i lavoratori.
A Vigo, al contrario, la direzione ha posto sin dall'inizio il taglio dei salari di base come elemento non negoziabile e applicabile a tutti.
I firmatari del piano difendono il progetto come garanzia dell'avvenire del sito. L'accordo avrà validità solo se ci sarà l'attribuzione di un nuovo veicolo e sarà in vigore sino al 31 dicembre 2019.
Il rappresentante del SIT-FSI, il solo ad aver firmato difende la posizione “responsabile del suo sindacato, che ha lavorato per un progetto del futuro” per la fabbrica. Ha sottolineato che l'accordo permetterà l'arrivo di grossi investimenti del gruppo e un riposizionamento della fabbrica di Vigo che con i suoi 7000 addetti è il più grosso centro di produzione del gruppo PSA fuori dalla Francia.
Gli altri sindacati, non firmatari, UGT,CCOO,CIG e CUT hanno annunciato che rifiuteranno di firmare l'accordo. Hanno ricordato che i lavoratori di Vigo hanno già fatto molti sacrifici negli ultimi anni e segnalano che la fabbrica è tra le più redditizie del gruppo in Europa, dietro la Slovacchia e il Portogallo.
Annunciano di voler intraprendere delle azioni comuni per protestare contro il piano non escludendo di decidere lunedì 17 novembre di indire uno sciopero.
Da Planet Labor 18 novembre
Traduzione a cura dell'Ufficio Europa FIOM