Piazzale della stazione Tiburtina
I primi arrivi
sono stati i treni dal Veneto (lunghissimo) alle ore 6 e 15 e
Milano (2 treni) alle 6 e 45 e alle 6 e 55.
Sui finestrini i
cartelli delle aziende (Alcoa, Fincantieri, Navicolor, Afv, Stn,
Oma, Flag, Aeronavali, Faces, Pometon, Gefin, Siram, Idromacchinari lottomatica)
e dei territori (Veneto orientale, Mirano Dolo, Padova, Treviso e
Rovigo). Prima tappa il bar e poi una sorpresa: a Roma oggi
splende il sole.
Gli arrivi si
fanno più intensi: Brescia , Monza, Lecco. I primi si muovono per
far posto agli altri, tanti, tantissimi. Arrivano le note dal
camper della Fiom Veneto.
Sono quasi le 8,
i pullman continuano a riempire la piazza di metalmeccanici. Alle
9 e 25 il corteo, con in testa il Veneto guidato da un finto
“presidente operaio” finalmente si muove.
Ma gli arrivi
non sono finiti. Fanno in tempo ad accodarsi la Fiom Abruzzo, il
Molise e la folta comitiva della Campania rallegrata da
un’orchestrina.
Il corteo si
snoda, prende vita, passano gli striscioni: “Rsu Zanussi zona
Conegliano”, “Lavoratori e delegati rsu Fiom Omnitel”,
“Fiom Cgil zona Laghi”, “Consiglio di fabbrica Fincantieri
Bred Marghera Venezia” fra i tanti. Tra loro la solidarietà di
“Attac Napoli Nord”, “Brescia Social Forum”, “Spi Cgil
Milano”, il saluto di Roma “S. Lorenzo saluta i metalmeccanici
in lotta”, ecc., e
poi gli striscioni più attuali, più duri, “Zanussi Susegana
– Perché”, “Petrolchimico Marghera” e una promessa “le
nostre primavere che nessun inverno riuscirà a fermare” (Fiom
Como).
Ore 9 e 40,
piazza del Verano, ore 10 e 30 Porta Maggiore, ore 11 e 15 la
testa del corteo entra in una piazza S. Giovanni già gonfia, ma
la coda arriverà solo 1 ora dopo.
Piazza
della Repubblica
E’ poca la
gente a S. Maria degli Angeli alle 7 del mattino. Eppure era già
prevista la presenza al concentramento dei metalmeccanici
triestini, toscani, pugliesi e di altre regioni. Qualcuno e
preoccupato, ma dura poco. Eccoli, dalla stazione, il treno da
Trieste era solo in ritardo, i pullman dalla Puglia hanno
semplicemente fatto un giro più largo per evitare il traffico,
quelli dalla Toscana sono ancora lontani ma per telefono
avvertono: “arriveremo in tempo per metterci in coda”.
Ora sì alle 8
la piazza è piena, i vigili a fatica riescono a tenere libera una
parte per far sfilare le automobili. Continuano ad arrivare gruppi
numerosi con gli striscioni già aperti: “Fiom Lecce”, “Fiom
Pesaro” e altri ancora. Tutto è avvolto dalle note dei Modena
City Ramblers diffuse dal camper della Fiom Pordenone, le stesse
note che più tardi ritroveremo in piazza.
Intorno alle 9
cominciano ad arrivare anche i politici della sinistra e molti
volti noti, questo è anche il corteo della solidarietà ai
metalmeccanici. Si vedono Rizzo, Di liberto, Berlinguer,
Bertinotti, Cento, Fassino, D’Alema, e altri. E poi Benettollo,
Agnoletto, Casarini ecc.
Claudio
Sabattini è già lì in mezzo ai suoi metalmeccanici, e arriva
anche Sergio Cofferati, come gli altri attorniato da telecamere e
fotografi.
Sono circa le 9
e 45 quando il corteo, già allungato fino a piazza dei
Cinquecento per far posto ai tanti manifestanti, si muove. Via
Cavour, Santa Maria Maggiore, via Merulana e quando la testa
arriva all’incrocio con viale Manzoni la coda, i toscani, sono
ancora dalle parti della stazione.
Tanti gli
striscioni, i pugliesi sono i primi nel corteo, tra gli altri la
“Bosch T.D.IT Bari”, “Il Sud come risorsa dello sviluppo –
Fiom Bari”, “P. Mazzoni telecomunicazioni Fiom Foggia”,
“Ilva Taranto” con tanta rabbia per l’ennesima vittima del
lavoro. Poi tanti altri, tra i quali “Rsu Sielte Gioia Tauro”,
“Fiom Potenza Indotto Fiat”, “Fiom Pordenone”, “Fiom del
Trentino”. Gli striscioni di solidarietà: “Filt-Cgil Roma
Lazio”, “Consiglio generale Flai Cgil”, “Cgil Toscana”,
“Brescia Social Forum” e tanti altri.
Alle
11, accolto dal benvenuto di Gino Mazzone dal palco, il “corteo
dell’Esedra” entra, per primo, in piazza S. Giovanni.
Piazza dei Partigiani
E’ mattina
presto quando arriva il primo treno. Sono i lavoratori siciliani,
partiti alle 2 di ieri pomeriggio, 15 ore di viaggio senza il
riscaldamento; molti già senza voce, tutti con tanta voglia di
manifestare. Saranno loro a guidare il corteo “Ostiense”.
Alle 7 e 30 la
piazza è già piena; dopo quello dalla Sicilia sono arrivati i
convogli da Genova e Torino, come tanti sono i metalmeccanici
scesi dai pullman di Ferrara, Imola, Bologna, Reggio Emilia,
Rimini e altri ancora.
Molti striscioni
sono già srotolati, altri si preparano. Si intravedono “Fiom
Cgil Trapani”, “Fiom metalmeccanici Ausonia Marsala”, “Rsu
Fiom Marconi Genova”, “Fabbrica Landini Reggio Emilia”,
“Cantiere navale di Genova – Gruppo Fincantieri”.
Intorno alle 8
arriva il treno da Cuneo, alle 9 e 20 la Sardegna (arrivata in
nave a Civitavecchia), alle 9 e 30 quello da Piombino, in ritardo
sull’orario previsto.
Il corteo lascia
la piazza e si snoda lungo il percorso intorno alle 9 40,
rumoroso, allegro, aiutato anche dal sole che oggi splende su
Roma, sui metalmeccanici. Le notizie che arrivano dagli altri
cortei fanno capire subito che la manifestazione è grande, oltre
le previsioni, oltre i 150.000 di cui si parlava. E i
metalmeccanici quando sono contenti lo fanno sentire, lo fanno
vedere.
Tanti i tanti
striscioni, “Federazione impiegati operai metallurgici
Sassari”, “Fiom Reggio Emilia Rsu Comer”, “Vogliamo il
pane e anche le rose – Fiom Collegno”, “Fiom Rsu Vm Motori
– Cento (Fe)”, “Giovani Ilva – Genova”. Poi gli striscioni di
solidarietà: “Filcea Cgil Torino”, “Pensionati Cgil
Genova” e tanti altri.
Alle
11 e 15, ormai fuso con quello dell’Esedra entra in piazza S. Giovanni anche
il corteo dell’Ostiense.
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