I risultati del voto sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle piccole e medie imprese metalmeccaniche Api-Unionmeccanica - che coinvolge circa 400.000 lavoratori - confermano un ampio consenso sui contenuti del nuovo contratto nazionale.
La consultazione che si è svolta il 24 e 25 luglio, ha coinvolto 1.511 aziende dove sono occupati 61.907 dipendenti.
I lavoratori presenti e aventi diritto al voto sono stati 52.956, di essi 31.696, pari al 59,8% hanno partecipato al voto e ben 28.942 (il 92.8%) hanno espresso un voto favorevole mentre 2.240 (7.2%) hanno votato no. 296 le schede bianche,118 i voti nulli.
Rispetto alla consultazione per l’approvazione della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale si registra un livello di coinvolgimento più ampio, sia nel numero delle imprese raggiunte che per il numero delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
Lo scorso ottobre, infatti, le imprese coinvolte sono state 1.290 e i lavoratori interessati 51.246, il numero di votanti 27.000.
Considerando i dati dell’Ente Bilaterale Metalmeccanici le aziende con più di 15 dipendenti dove sono previste le agibilità sindacali (diritto di assemblea, di elezione della Rsu, ecc.), risultano pari a 2.250 con una platea di 98.726 lavoratori.
In relazione a questi dati, la consultazione sull’ipotesi di accordo ha coinvolto il 67% delle imprese e il 62.7% dei lavoratori.
“L'alta partecipzione alla discussione e al voto – commenta Francesca Re David, segretaria generale della Fiom – conferma l'importanza del metodo democratico con cui le lavoratrici e i lavoratori hanno dimostrato di apprezzare i contenuti del contratto. Con il varo del contratto per le piccole e medie imprese, dopo quelli Federmeccanica, Cooperative, orafi e argentieri, oltre 1.600.000 lavoratori - quasi tutti i metalmeccanici italiani, tranne i dipendenti Fca - hanno da oggi un contratto nazionale unitario fondato su un'impostazione solidaristica e ugualitaria, che mantiene titolarità salariale e due livelli contrattuali”.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 28 luglio 2017