La direzione di Fincantieri ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali e alle Rsu degli stabilimenti del gruppo che “dal 1 aprile cesseranno gli effetti retributivi e normativi del contratto integrativo” firmato nel 2009. Il contratto era stato prorogato fino al 31 marzo 2015 in attesa di un nuovo accordo. Nessuna nuova proroga, quindi, come reazione alla bocciatura da parte dei lavoratori delle proposte aziendali su turni, retribuzioni, appalti. Una bocciatura resa evidente non solo dalle distanze emerse al tavolo negoziale ma anche dagli scioperi di questi giorni. Proteste che continueranno anche domani 31 marzo con scioperi e cortei a Sestri Ponente (manifestazione in piazza De Ferrari a Genova) e a Palermo.
Bruno Papignani, responsabile Fiom per la cantieristica ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Nel pieno di una trattativa sindacale, Fincantieri – azienda pubblica – cade in reazioni scomposte arrivando ad affermare che porterà le produzioni all'estesro se i lavoratori non accetteranno di lavorare gratis o di comprimere il salario. E nega la proroga - che avevamo chiesto e che qualunque azienda di buon senso concederebbe - del contratto integrativo in scadenza. Se così facendo il dottor Bono pensa di puntare una pistola alla tempia dei lavoratori e di ricattarli, sappia che si sta sbagliando”.