Da questa mattina i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm del Sulcis sono su un silos dell'Alcoa di Portovesme, a 60 metri di altezza, per denunciare la situazione ormai insostenibile dei lavoratori dell'indotto e dello smelter sardo, unica fabbrica di alluminio primario in Italia, ferma ormai da anni e senza la quale ripartenza sarebbero messe a rischio anche le fabbriche vicine, facendo essa da volano a tutto il polo industriale di Portovesme,
Per Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, “prendiamo atto ancora una volta delle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che anche oggi ha confermato il massimo impegno dell'Esecutivo per l’occupazione nel Sulcis, ma avvertiamo il Governo che non è più rinviabile una soluzione per Portovesme. Soluzione che deve garantire il rilancio occupazionale dell'impianto e dell'indotto”.
“Il tempo dei rinvii – conclude – è finito. Si rispettino gli impegni presi e si intervenga immediatamente per far ripartire lo smelter di Portovesme e il Sulcis.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 21 marzo 2016